L’Artifestival: il brand

Lartifestival

Per il terzo anno consecutivo eccomi a curare la comunicazione e a condurre come co-direttore (insieme a Lucio Braglia) de L’ArtiFestival (22/23 ottobre, Reggio Emilia) .

🏴‍☠Partiamo dal logo L’Artifestival. Ho usato il font parte della famiglia degli Auster. L’obiettivo era quello di voler lanciare un evento artistico senza confini settari con altri campi (videogame, creatività, tendenze, cinema, etc.), che fosse articolato ma alla portata di tutti, che fosse classico ma con contorno pop, con un occhio alla storicità ma ben saldo alle tendenze contemporanee. L’Auster rappresenta tutto questo: ha delle rotondità che riportano al fumettistico (leggerezza e figli svegli) ma tiene saldo la sobrietà di una cultura “alta”.

🔤Naming del festival e dell’edizione III°. L’Artifestival (di cui ho voluto mantenere l’articolo con soprattutto l’apostrofo) suona vicino all’associazione che lo presiede, L’Artificio. Il naming del titolo dell’edizione 2022 è “Entropica – entra in”, legato al tema di questo anno: il caos. Entropica perché richiama a un sistema, a qualcosa che può essere valutato e calcolato. La criticità nel concetto caos (artisticamente affascinante) è nella sua forte accezione sociale che prende nel primo impatto. Inoltre si ritiene che caos sia “confusione”, che non abbia delle regole interne, cosa invece molto inesatta. 

📴Pay off: “Il caos detta ordine”. Come appena scritto, si doveva trasmettere il concetto di un soggetto che, al contrario del comun sentire, era estremamente organizzato e misurabile. Come una perfetta premessa morale: soggetto, conflitto e risoluzione.

🥛L’immagine che ho scelto è l’opera “Twister” di Claudio Salsi. E’ una foto brillante, originale, dinamica e proporzionata nei suoi aspetti concettuali e architettonici. E’ l’immagine che, fra tutte le opere presentate in questa edizione, sintetizza più idealmente l’idea del tema caos.

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